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venerdì 10 settembre 2010

900 Metri di Matteo Pelli (2009)


Il protagonista si chiama Jack e vive in 900 metri. Jack è il proprietario di una piccola bottega di caffè e una persona abitudinaria, la mattina fa colazione poi una doccia si veste ed esce in bicicletta per andare al lavoro. Conosce ogni angolo del suo quartiere.

Un giorno mentre Jack pascolava tra negozi di cd rap, vide in vetrina un vinile che cercava da molto tempo e voleva a tutti costi comprarlo, lasciò un biglietto che diceva di essere interessato e che per questioni di tempo non poteva passare a prenderelo. Tre giorni dopo chiamò una signorina di nome Giorgia dicendo che avrebbe potuto portarlo lei siccome il posto non era distante.

Jack trovò questa signorina molto carina e più tardi si innamorò.

Caduto in depressione Jack andò dal dottor Luvini che costatò che il problema di Jack fosse lo stress ma in realtà non se ne rendeva conto ma era estremamente innamorato di Giorgia. Tornò al lavoro e si mise a riordinare il magazzino ormai pieno di scatoloni vuoti, pioveva ed era fradicio. Ritrovo una mazza da baseball che li aveva regalato il suo amico Giampi, e si mise a colpire le scatole.

Ben presto il magazzino diventò un ammasso di carta straccia. Pieno di sudore e con la mazza ancora in mano si girò verso l’entrata e vide Giorgia, cercò di rendersi un po’ presentabile e di infilarsi la camicia nei pantaloni ma Giorgia comprese male e reagì dicendo di starle lontano, Jack fece un cenno come per scusarsi e si avvicinò per tranquillizzarla ma si beccò un ombrellata in pieno viso.

Qualche sera più tardi passò a casa di Jack, Julian un suo amico di vecchia data che portò con se anche Giorgia lasciandoli soli. Lei era dispiaciuta e confusa per tutto quello che era successo quella sera e Jack lo era ancora di più. Dopo ore passate a parlare, Giorgia baciò Jack e se ne andò a casa.

Da li in avanti i due cominciarono a frequentarsi e dopo breve tempo si sposarono.


Invito alla lettura

All’inizio quando ho cominciato a leggere questo libro non mi appassionava molto la storia, monotona e possa, ma dopo la trama è cambiata, più colpi di scena più emozioni, non troppo complicata l’argomento su cui tratta è molto interessante soprattutto per i giovani e facile da leggere. Quando l’ho finito non ci credevo, speravo che avessi sbagliato e che continuasse ancora per qualche pagina, tutto sommato mi è piaciuto.

Il mio giudizio personale è che se vi piace la musica questa storia ha molto a che vedere e poi la lingua non è complessa ed è scritto molto bene.

Stefano Junghi

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